Il nostro è un Paese sismico, ormai lo abbiamo capito molto bene, anche se da sempre ci viene detto!
Per far fronte al rischio sismico c’è solo una strada da seguire, quella della prevenzione.
Quello che oggi viene maggiormente chiesto ai progettisti è la proposta edifici di rapida messa in opera, economici ed ad alta redditività in linea con le attese di una committenza che si orienta sempre più verso costruzioni sicure che siano al contempo convenienti ed efficienti.
Se poi sono anche architettonicamente gradevoli, meglio.
In questo panorama, purtroppo, l’attenzione alla progettazione, ma soprattutto ai dettagli di carattere strutturale, vengono quantomeno rilegati in un piano inferiore.
Dobbiamo occuparci della sicurezza dei nostri edifici e crescere, in questo senso, dal punto di vista culturale, non pensando sempre che sia un fatto ineludibile e chiedendoci, piuttosto, se le nostre abitazioni, le nostre scuole e i luoghi dove lavoriamo e dove sono concentrate le nostre attività produttive siano sicuri e in grado di resistere a un terremoto.
Secondo alcune stime, il 70% dell’edificato italiano non è in grado di resistere ai terremoti ed è proprio in considerazione della vulnerabilità del nostro patrimonio che le scelte dei futuri interventi in edilizia devono tener conto dell’esperienza di Paesi che hanno saputo affrontare e vincere la sfida ai terremoti: Giappone e USA, per esempio, dove le costruzioni in genere e quelle antisismiche in particolare, sono realizzare con strutture moderne, materiali innovativi e, magari, anche più economiche di quelle “tradizionali”.