L’IMPORTANZA DI UNA PERIZIA ACCURATA IN TEMA DI USURA E ANATOCISMO

Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto un proliferare di cause attive promosse nei confronti degli istituti bancari fondate su usura oggettiva, soggettiva e anatocismo.

Il privato, il commerciante, la piccola e media impresa hanno tutti capito che il rapporto con le banche è profondamente cambiato: non è più caratterizzato da una inferiorità patologica dettata dalla causa giuridica che lo genera, ovvero la necessità di accedere al credito; infine anche la giurisprudenza ha cominciato a riequilibrare questo rapporto.

si assiste ad un proliferare negli ultimi anni di un fiorente commercio dietro la promessa di ribaltare le sorti del rapporto tra dare e avere, tra banca e cliente. Molte società offrono assistenza legale e perizie strutturate per verificare l’esistenza di usura e anatocismo nei vostri conti correnti, mutui e affidamenti.

Come spesso accade anche in altri settori non giuridici, la verità probabilmente sta nel mezzo: se da un lato è importante per il cliente avere il diritto di verificare l’operato dell’istituto bancario, dall’altro occorre non imbarcarsi in imprese degne del miglior Don Chisciotte del diritto, con il rischio di trovarsi impigliati tra le pale del mulino a vento contro il quale ci hanno fatto strenuamente combattere.

Ci sono quindi alcuni aspetti preliminari che vanno considerati per affrontare le situazioni ed i rapporti bancari prima di avviare una azione giudiziaria contro la Banca di turno.

 

  1. COMPLETEZZA DELLA DOCUMENTAZIONE

Non si può fare una perizia sensata se la documentazione non è completa.

Per documentazione completa si intende:

Contratti di conto corrente, documento di sintesi, eventuali modifiche, linee di credito, prestiti chirografari:

Estratti conto scalari dall’inizio del rapporto sino alla sua chiusura.

 

Chi estrapola preanalisi gratuite (che non sono perizie) senza questi dati vi fornisce solo una generica e vaga idea della patologia che si nasconde nelle pieghe dei vostri contratti bancari.

Purtroppo in alcuni casi le preanalisi hanno un solo fine: farvi vedere un potenziale recupero (spesso migliaia di euro tra usura e anatocismo) e quindi spingervi a pagare per la perizia finale.

Diffidate di questo strumento o quantomeno siate consapevoli che da una preanalisi che afferma un potenziale recupero di 30.000 euro può benissimo emergere una perizia che vi legittima a chiederne solo 300; a voi le valutazioni di opportunità.

Solo con tutti i dati completi potete pretendere una risposta completa. Se avete una documentazione parziale, prima di chiedere una perizia occorre richiedere al proprio istituto di credito i documenti mancanti.

È un vostro diritto, ai sensi dell’articolo 119 Testo Unico in materia bancaria: la Banca avrà 90 giorni per restituirvi le copie richieste.

 

  1. PERIZIA REALISTICA

Rivolgetevi ad un professionista specializzato per ottenere una perizia attendibile.

Questa potrebbe essere una affermazione scontata ma non lo è: quella perizia è il vostro principale strumento per la corretta istruzione della causa, quindi deve essere non solo completa e affidabile, ma anche redatta da un professionista esperto della materia.

Il consiglio che fornisco ai miei clienti è di affidare questo incarico ad un soggetto che già opera come consulente del Tribunale stesso.

Questo per due essenziali motivi: il professionista conoscerà la prassi di quel tribunale, l’orientamento prevalente sul tema (l’argomento dell’usura bancaria è assai mutevole e soggetto a svariate interpretazioni che cambiano di anno in anno e da un foro all’altro); molto probabilmente il professionista dopo avervi redatto la perizia iniziale sarà poi chiamato ad operare come consulente tecnico di parte nella ctu disposta dal giudice: è fondamentale che sia sempre lo stesso soggetto a seguirvi per tutta la procedura.

 

  1. UNA VALUTAZIONE LEGALE (ANCHE) DI OPPORTUNITA’

Questo è l’aspetto più complesso e controverso: il commercialista deve fornirvi numeri realistici per consentire a voi di capire se conviene o meno avviare l’azione legale.

La serietà professionale passa da questo punto focale: deve essere in grado di dirvi, anche, che non c’è margine di recupero; che nel vostro caso ha ragione la Banca.

in altri casi il contenzioso con il vostro istituto di credito può essere giunto ad una fase processuale in cui talune eccezioni non possono più essere proposte; quindi conviene fare anche una valutazione sulla tempestività.

E’ difficile capire quando agire per primi e quando invece fermarsi per tempo: la scelta passa tutta attraverso la perizia e la sua attendibilità: potreste evitare la soccombenza delle spese legali e magari pensare ad una proposta transattiva, un piano di rientro concordato sempre con l’assistenza dei professionisti.

 

  1. CONCLUSIONI

È utile verificare sempre il rapporto bancario, specialmente se siete una piccola o media impresa attiva da molti anni; per farlo dovrete disporre della documentazione integrale che avrete il diritto di esigere dalla vostra Banca.

Rivolgetevi ad un commercialista o una società specializzata nel settore, meglio se con esperienza già di consulenza tecnica presso il Tribunale presso il quale andrà instaurato il giudizio.

Valutate seriamente la convenienza di instaurare un giudizio, fatevi fare un preventivo completo sui costi della perizia, del legale e della ctu, con una eventuale ipotesi di soccombenza: confrontate l’ipotesi con quella di una trattativa stragiudiziale con la banca per la ristrutturazione del vostro debito.

In ultimo però voglio anche ricordare che oggi gli istituti bancari sono molto più “prudenti” che in passato: faranno le stesse vostre valutazioni, verificheranno i tassi applicati per evitare una soccombenza e valuteranno molto più volentieri una transazione a saldo e stralcio, di fronte alla prospettiva di un lungo e difficoltoso recupero coattivo; ricordate che anche loro devono pagare il legale, il consulente di parte, le spese del procedimento e di esecuzione per sperare, infine, di veder recuperata una parte del loro credito originario.

Oggi più che mai è essenziale lavorare in team per questo tipo di problematiche: solo un gruppo con esperienza potrà fornirvi il supporto adeguato per raggiungere un risultato di successo.

 

 

a cura di Simone Pesucci